Martin Dongo
Art loverMartin is a lover of the biggest artists of the past and he is truly inspired by them.
In his works he represents the perfect antithesis between rationality and passion, willfulness and irrationality, instinct, intuition and incontrovertibility.
In most of his works he aspires to represent the expression and the perfection of the human body, in its Renaissance and Michelangelo’s enhancement.
He highlights the beauty of the figures with sagacious light and shadow effects.
As he loves nature, in its purest form, he most of all depicts the naked body, unveiled, without masks or stereotypes.
In life he believes in the principles of loyalty and sincerity towards others, but he shows it in a sharp way, with the risk to appear brazen.
He does not disdain long periods of loneliness which stimolate him with deep moments of conscious lucidity.
These moments allow him to achieve an intrinsic awareness of being and of his purposes of living in this world.
The desire of knowledge and the aspiration to the unreachable perfection make him never fully satisfied with his artworks, although having the possibility to “make art” brings him to a condition of comfortable pleasure.
translated by Sofia Z.
Original version (Italian)
Martin è un amante dei grandi artisti del passato dai quali è fortemente ispirato.
Nelle sue opere rappresenta l’antitesi perfetta tra razionalità e passione, caparbietà e irragionevolezza, istinto, intuito e incontrovertibilità.
Nella maggior parte delle sue opere aspira a rappresentare l’espressività e la perfezione del corpo umano, intesa nella sua valorizzazione rinascimentale e michelangiolesca.
Con sagaci giochi di luci ed ombre tende a risaltare la bellezza delle figura.
E’ un Amante della natura, nella sua forma più pura, per questo più di tutto nelle proprie opere raffigura il corpo “nudo”, privo di veli, di maschere e di stereotipi.
Nella vita crede nelle lealtà e nella sincerità verso gli altri, ma lo fa in modo pungente e audace, rischiando talvolta di risultare sfrontato.
Non disdegna lunghi periodi di solitudine che stimolano in lui profondi momenti di consapevole lucidità che gli permettono di raggiungere un’intrinseca consapevolezza dell’essere e dei suoi scopi sulla terra.
Il desiderio di conoscenza e l’aspirazione all’irraggiungibile perfezione non gli permettono mai di essere davvero soddisfatto delle sue opere, benché “occuparsi di arte” stimoli in lui una condizione di confortevole piacere.
Valentina E.